mercoledì 11 aprile 2018

LA MIA OPINIONE SU : AVEVANO SPENTO ANCHE LA LUNA DI RUTA SEPETYS

Buonasera lettori! Il romanzo che affronteremo oggi tratta una vicenda toccante, profonda e struggente dedicata ad una parte della Storia quasi sconosciuta : la deportazione subita dalla popolazione baltica durante l'annessione all'Unione Sovietica. 

Titolo: Avevano spento anche la luna

Autore: Ruta Sepetys
Editore: Garzanti Libri
Dati: 2012, 298 pagine
Trama: Lina ha appena compiuto quindici anni quando scopre che basta una notte, una sola, per cambiare il corso di tutta una vita. Quando arrivano quegli uomini e la costringono ad abbandonare tutto. E a ricordarle chi è, chi era, le rimangono soltanto una camicia da notte, qualche disegno e la sua innocenza. È il 14 giugno del 1941 quando la polizia sovietica irrompe con violenza in casa sua, in Lituania. Lina, figlia del rettore dell'università, è sulla lista nera, insieme alle famiglie di molti altri scrittori, professori, dottori. Sono colpevoli di un solo reato, quello di esistere. Verrà deportata. Insieme alla madre e al fratellino viene ammassata con centinaia di persone su un treno e inizia un viaggio senza ritorno tra le steppe russe. Settimane di fame e di sete. Fino all'arrivo in Siberia, in un campo di lavoro dove tutto è grigio, dove regna il buio, dove il freddo uccide, sussurrando. E dove non resta niente, se non la polvere della terra che i deportati sono costretti a scavare, giorno dopo giorno. Ma c'è qualcosa che non possono togliere a Lina. La sua dignità. La sua forza. La luce nei suoi occhi. E il suo coraggio. Quando non è costretta a lavorare, Lina disegna. Documenta tutto. Deve riuscire a far giungere i disegni al campo di prigionia del padre. E l'unico modo, se c'è, per salvarsi. Per gridare che sono ancora vivi.

La mia opinione: "Vi siete mai chiesti quanto vale una vita umana? Quella mattina la vita di mio fratello valeva quanto un orologio da taschino."
Ho deciso di iniziare la recensione di questo romanzo con la frase che mi ha colpito di più dell'intera vicenda.
Queste poche righe riassumono il dolore, l'angoscia, la paura e l'impotenza dei prigionieri che, in un solo istante, potevano perdere tutto. 
Non credete che questo romanzo sia soltanto un resoconto storico delle atrocità subite dai protagonisti, anzi, è un inno alla speranza e alla vita. 
Come un fiore che sboccia nel cemento l'amore per l'arte di Lina, la sua forza d'animo e la tenace speranza spaccano il muro di violenza e orrore in cui è precipitata insieme alla sua famiglia. 
Lina è soltanto una ragazzina quando viene arrestata insieme ai suoi genitori e al fratellino.  La sua colpa? Essere la figlia del rettore dell'università.
Questa parte della storia non è molto conosciuta. Io, per prima, ne avevo sentito parlare molto vagamente  Quando i paesi baltici vennero annessi all'Unione Sovietica, il regime di terrore di Stalin, dilagò in fretta e colpì tutti coloro che potevano considerarsi anti -sovietici.
Lavorare in una biblioteca ed essere istruiti era sufficiente per essere deportati nei campi di lavoro in condizioni di vita massacranti e inumane.
Non mi soffermerò sui viaggi nei carri bestiame, sulle sofferenze per fame e sete, sulle morti ingiuste , sulle violenze e le angherie dei soldati , ma voglio portare alla luce il coraggio di quelle persone che nonostante tutto non si sono mai arrese.
Lina è un personaggio femminile davvero positivo. Coraggiosa e caparbia lotta con tutte le sue forze contro un destino terribile che le ha strappato tutto tranne la sua dignità di essere umano e la voglia di vivere.
Con i suoi disegni Lina cerca di imprimere nella memoria e di comunicare al resto del mondo tutto quello che le stanno facendo e tutto quello che le hanno tolto.
Nonostante l'argomento trattato non sia per nulla semplice il romanzo si legge in maniera scorrevole e fluida.
I capitoli brevi accentuano questo aspetto e in pochi attimi ti ritrovi a metà libro senza essertene accorta. 
I personaggi sono interessanti e a tutto tondo, la storia così reale ed intensa da coinvolgere nel profondo.
Un libro commovente ed emozionante che non lascia tristi e malinconici, ma pieni di speranza verso il futuro e con tanti interessanti spunti di riflessione.
Assolutamente consigliato!

VALUTAZIONE FINALE: 4 FATINE

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Buona lettura

Anita

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