lunedì 14 agosto 2017

LA MIA OPINIONE SU: LA FINE DELLA SOLITUDINE DI BENEDICT WELLS

Buongiorno lettori! Prima si staccare per il Ferragosto vi lascio con la recensione di un romanzo che mi ha inviato la Salani e che mi ha dato modo di riflettere su alcuni aspetti della vita.
La fine della solitudine ha avuto grande successo all'estero e ha reso Benedict Wells un autore molto apprezzato.
Fatemi sapere cosa ne pensate!

Titolo: La fine della solitudine
Autore: Benedict Wells
Prezzo:€ 15,90 
Editore: Salani
Dati: 2017, 307 pagine
Trama: Jules è diventato timido e introverso da quando i suoi genitori sono morti in un incidente. Un ragazzino chiuso nel suo mondo, finché Alva, con i suoi capelli rossi e i suoi occhiali di corno, non si siede accanto a lui. Alva sarà il suo unico, grande amore, anche se i due ci metteranno metà della loro vita per capirlo e trovare il coraggio per dichiararselo...



La mia opinione: Prima di cominciare vi avviso che La fine della solitudine non è un romanzo semplice ne banale.
Indubbiamente non è uno di quei libri che ti porti sotto l'ombrellone per rilassarti e neanche uno di quelli che, una volta terminato, non ti lascia niente.
Con il senno di poi, penso che avrei dovuto leggerlo in inverno, in un momento in cui si sta a casa in relax e non nel bel mezzo delle vacanze estive in cui si ha bisogno solo di mare e spensieratezza.
La storia ha inizio con l'infanzia di Jules, un ragazzino timido ed introverso, e si svolge nell'arco della sua intera vita seguendolo nella maturazione e nelle scelte che lo renderanno un uomo.
La sua esistenza non inizia nel migliore dei modi. Perde i genitori molto presto e finisce in collegio insieme ai sue due fratelli, Marty e Liz.
Entrambi personaggi interessanti, realizzati con un accurato quadro psicologico, ricco di sfaccettature, ma soprattutto di luci ed ombre. 
La mia preferita resta in assoluto Liz, una donna ribelle ed emancipata, con un disperato bisogno d'amore nascosto dietro la corazza, forgiata da innumerevoli scelte sbagliate. 
Episodi, negativi e positivi, si succedono nella vita di Jules, ma l'unica costante  è Alva.
Una misteriosa compagna d'istituto a cui si lega fin dall'inizio. Una figura femminile complessa e sfuggente che da amore nello stesso modo in cui lo toglie. 
Il finale, toccante e struggente, lascia il segno così come l'intero romanzo. Nonostante questa storia mi sia piaciuta e mi abbia dato molto, l'ho trovata pesante da digerire. Scritta benissimo, per carità, ma gli argomenti trattati e le riflessioni affrontate, ad un certo punto, erano come un torta al cioccolato dopo un pranzo pesante. Buonissima e accattivante, ma difficile da finire. 
Ad una prima impressione pensavo che fosse una lettura più leggera invece mi sono ritrovata ad affrontare una storia che richiedeva attenzione assoluta per poterne carpire bene il significato.
In conclusione, un'ottima lettura, intensa ed emozionante, ma che ho trovato particolarmente pesante in questo momento della mia vita. 

VALUTAZIONE FINALE: 3 FATINE
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Buona lettura
Anita

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