venerdì 27 gennaio 2017

LA MIA OPINIONE SU: LA PIANISTA DI AUSCHWITZ DI SUZY ZAIL

Buonasera lettori! Ho aspettato la giornata della memoria per pubblicare la recensione di questo romanzo che ho letto in settimana.
Una lettura intensa e sconvolgente che mi ha segnato profondamente e che voglio dedicare a questo giorno speciale che nessuno dovrebbe mai dimenticare, perché l’orrore non torni a ripetersi.

Titolo: La pianista di Auschwitz
Autore : Zail Suzy
Prezzo:€ 9,90 
Editore: Newton Compton
Dati: 2016, 252 pagine
Trama: Hanna ha quindici anni ed è una pianista di talento. È cresciuta in una famiglia ebrea della media borghesia ungherese, ma quando la città in cui vive viene rastrellata, dovrà conoscere insieme ai suoi cari gli orrori del campo di concentramento. Sua madre impazzirà dopo essere stata separata dal marito, e Hanna rimarrà sola con la sorella Erika ad affrontare un luogo agghiacciante e brutale come Auschwitz. Un giorno, però, le viene offerta la possibilità di suonare il pianoforte per il comandante del lager, una scelta sofferta per la povera ragazza. Una volta entrata nella villa del nazista, conoscerà suo figlio, Karl, ragazzo affascinante che sembra rinnegare la vita dello spietato padre. Di primo acchito, Hanna non potrà fare a meno di odiarlo con tutta se stessa. Eppure, man mano che passano i mesi, un altro sentimento per il giovane Karl si farà strada nel suo cuore...
La mia opinione: Ho letto questo romanzo in un solo giorno e come tutti i libri che trattano questo tema ha avuto un impatto molto forte sulla mia sensibilità.
Hanna è solo una ragazzina quando viene deportata ad Auschwitz dove le vengono brutalmente strappati sogni, speranze e persino la sua identità.
Nonostante tutto, lei è una ragazza forte e cerca di combattere ogni giorno la terribile vita del campo diventando un sostegno per la sorella maggiore e per la madre che deperisce ogni giorno di più.
La sua esperienza cambia totalmente quando viene scelta come pianista personale del comandante, un uomo freddo e spietato che pretende di ascoltare buona musica persino nell’inferno di Auschwitz.
Il suo talento salverà Hanna dai lavori forzati, ma soprattutto le consentirà di conoscere Karl, il figlio del comandate.
Il ragazzo, di cui inizialmente Hanna ha timore, si rivela sensibile, intelligente, ma soprattutto disposto a correre rischi pur di aiutare a contrabbandare del cibo fra i detenuti.
Tra Karl e Hanna bastano pochi sguardi e minimi segnali per far scattare un sentimento dolce e tenero, nuovo per entrambi, che riesce a riscaldare persino una situazione terribile come quella.
Inutile dirvi che per loro un futuro insieme è impossibile. A dividerli però non sono le “diversità razziali” blaterate da Hitler, ma un destino crudele di cui sono i protagonisti.
Questo libro mi ha colpito molto anche se non è tratto da una storia vera. L’autrice, grazie alle testimonianze, è riuscita a ricreare perfettamente l’atmosfera del campo rendendo la vicenda estremamente realistica e ricostruendo fedelmente le orribili condizioni di vita dei detenuti.
La storia tra Karl e Hanna emana uno splendido messaggio di speranza che ci trasmette la forza dell'amore, un sentimento in grado di prosperare anche nelle situazioni più terribili.
La passione della protagonista per la musica è il filo conduttore della vicenda che rappresenta il rifugio dove Hanna può rintanarsi ogni volta che sente cedere la sua forza di volontà.
Un libro profondo e coinvolgente, scritto in maniera impeccabile che, attraverso i sogni di una ragazzina, ci conduce in una delle più grandi tragedie della storia.

VALUTAZIONE FINALE: 4 FATINE
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Buona lettura
Anita

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