sabato 23 novembre 2013

LA MIA OPINIONE SU...THE RETURNED DI JASON MOTT


Un saluto a tutti lettori! Pronti per una recensione?

Titolo: The returned
Autore: Mott Jason
Prezzo: € 16,00 
Dati: 2013, 336 pagine
Editore: Harlequin Mondadori  (collana hm)



Trama : Per Harold e Lucilie Hargrave la vita è stata felice e amara allo stesso tempo, da quando hanno perso il figlio Jacob il giorno del suo ottavo compleanno, nel 1966. In tutti questi anni, si sono adattati a una vita tranquilla, senza di lui, lasciando che il tempo alleviasse il dolore... Finché un giorno Jacob, il loro dolce, prezioso bambino, misteriosamente, ricompare alla loro porta, in carne e ossa. E ha ancora otto anni. Qualcosa di strano sta succedendo... i morti stanno tornando dall'aldilà. Mentre il caos rischia di travolgere il mondo intero, la famiglia Hargrave di nuovo riunita si ritrova al centro di una comunità sull'orlo del collasso, costretta a fare i conti con una realtà nuova quanto misteriosa e con un conflitto che minaccia di sovvertire il significato stesso di genere umano.

La mia opinione : Cari lettori, The Returned è uno dei libri più originali in cui mi sono imbattuta negli ultimi tempi.
La sua particolarità è così evidente da rendere complessa la scelta di un settore narrativo in cui catalogarlo.
Il fulcro centrale della vicenda vede protagonista una coppia di anziani coniugi, gli Hargrave.
I due, sono abitanti di Arcadia, una piccola ed innocua cittadina, dove per anni hanno condotto una vita tranquilla e serena.
L'apparente felicità della famiglia nasconde però una terribile tragedia, consumatasi una lontana sera del 1966, giorno in cui il loro unico figlio morì annegato.
Immaginate la sorpresa e lo sconcerto, di Harold e Lucilie, quando una mattina di cinquant'anni dopo, vedono arrivare il loro bambino di otto anni, bello e sano, accompagnato dall'agente governativo Martin Bellamy.
Ciò che accade ai signori Hargrave, non è una caso isolato, ma una situazione che coinvolge il mondo intero. 
I morti, ritornano alla vita, anche secoli dopo la dipartita, nelle stesse condizioni in cui se ne sono andati.
Ed è proprio questo che determina l'originalità di questo romanzo. 
I Redivivi non sono creature putrescenti in cerca di cervello, ma esseri umani senzienti con ricordi e personalità inalterati che spaesati, cercano di ritornare alle loro esistenze precedenti.
Inizialmente, il mondo è stupito dal ritorno dei defunti, ma quando il fenomeno si estende, il panico prende possesso della popolazione.
I Redivivi sono dovunque e sono tantissimi, bisognosi di reinserirsi in una società, spesso diversa , da quella che hanno lasciato.
Il Bureau, una misteriosa ente governativa, di cui si sa pochissimo ,è l'istituzione ufficiale che si occupa della questione, ma che in poco tempo si lascia sfuggire il controllo.
Gran parte della gente è terrorizzata dall'aumento improvviso della popolazione, molti Redivivi non hanno nessuno a cui tornare è ben presto la loro presenza diventa scomoda e destabilizzante.
Vengono  istituiti campi profughi, dei veri e propri lagher ,dove i Redivivi vengono rinchiusi, con la sola accusa di essere tornati indietro dalla morte.
Arcadia, diventa un punto nevralgico dell'operazione e l'intera città diventa un enorme carcere dove i numerosi Redivivi vengono rinchiusi.
Il lettore segue la vicenda e lo svilupparsi della catastrofe attraverso la storia della famiglia Hargrave, di cui vengono imprigionati Harold e il figlio redivivo Jacob.
Di questo romanzo ho apprezzato lo stile narrativo composto da punti di vista diversi , utili per analizzare la situazione da prospettive differenti.
Ad ogni capitolo conosciamo un particolare abitante di Arcadia, la sua storia e la sua visione della realtà.
Ho seguito con emozione e in trepidante aspettativa, il pastore Peters che dopo trent’ anni si ritrova a fare i conti con il suo grande amore perduto, la famiglia Wilson, assassinata da un pazzo, che ritorna in città come se nulla fosse accaduto, Fred Green, principale esponente del movimento contro i Redivivi, un uomo tormentato dalla morte della moglie che non è ritornata come gli altri.
Non dimenticherò mai il momento in cui una famiglia ebrea sacrifica la propria vita per nascondere un gruppo di giovani soldati tedeschi, in nome di un sentimento che supera persino un odio radicato negli anni.
Una serie di punti di vista, intensi e toccanti che si scaveranno una nicchia nel vostro cuore e non potrete fare a meno di condividere come se fossero vostri.
Un romanzo toccante e commovente che mette il lettore di fronte a tematiche importanti e soprattutto di fronte alle diverse reazioni che un avvenimento così’ sconvolgente può suscitare.
Non ho potuto fare a meno di chiedermi come mi sarei comportata al posto degli abitanti di Arcadia, quale posizione avrei condiviso e se la mia reazione sarebbe stata sicura o confusa.
Sicuramente non avrei appoggiato il movimento contro i Redivivi che ho odiato fin dal primo istante, simbolo d’ignoranza e dei pregiudizi che hanno contraddistinto i genocidi della nostra Storia.
Questo romanzo non ha solo una bella trama che incuriosisce ed emoziona fino alla fine, in grado di suscitare sentimenti forti e di creare una forte empatia con i personaggi, ma è un notevole spunto di riflessione.
La religione, la scienza, l’etica e la psicologia vengono tirate in ballo, anche se non espressamente citate, per cercare di spiegare la reazione umana di fronte alla diversità e a qualcosa che non comprende.
Arcadia è un piccolo spezzato della Società che riflette comportamenti molto più grandi attraverso le reazioni dei singoli abitanti.
Il comportamento dei protagonisti è simbolo di speranza e coraggio, un meraviglioso esempio di come l’odio e il pregiudizio possono essere sconfitti dall’amore e dalla tolleranza.
Un ottimo romanzo che consiglio a coloro che vogliono vivere 
un’esperienza forte, elaborata attraverso lo schema del racconto fantastico.

VOTO FINALE : 4 FATINE

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Buona lettura!

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