La talentuosa autrice italiana del fantasy IL MISTERO DEI LIBRI PERDUTI, un romanzo che ho letto da poco e che ho amato dalla prima all'ultima pagina.
Tea Reali è una giovane scrittrice. Sogna di pubblicare il suo romanzo senza scendere a compromessi con editori spregiudicati e attenti solo a chiedere l'inevitabile obolo anche agli autori più promettenti. Un giorno, Tea ottiene un colloquio presso la sede centrale della Wizard Edizioni. I corridoi di quel vecchio edificio sembrano condurre lungo una casa degli orrori, le statue di pietra scrutano con occhi terrificanti, lo stesso editore ha un aspetto sinistro e modi poco rassicuranti. Tea è sul punto di scappare, quando una figura indistinguibile sbuca dal nulla e le sottrae il manoscritto. La ragazza insegue il ladro nei sotterranei della Wizard e perde conoscenza. Si risveglierà così a Biichenland, un regno parallelo in cui vive una comunità di Troll. Nessuno di loro sa leggere o scrivere e i libri, rubati dal coraggioso Adelindo, sono stati scambiati per mattoni. Ora il varco che collega i due mondi rischia di chiudersi definitivamente proprio a causa di una presenza umana. Solo liberare la regina Wakandha dal nefasto Morten potrebbe rompere tutti gli strani incantesimi di quel regno.
Trovate la mia recensione cliccando QUI
Sono stata così contagiata da questo romanzo che non ho resisito nel fare alcune domande a Miriam che gentilmente si è prestata per un'intervista.
Andiamo a conoscere l'autrice e i segreti del suo lavoro ^^
Miriam Mastrovito |
1) PERCHE'
NON CI RACCONTI COME E' NATA LA
STORIA DI TEA E ADELINDO?
Tempo fa girava in rete una
fotografia, ritraeva Bob Young, il fondatore di Lulu, seduto a una scrivania
costruita interamente con i libri. I volumi erano resi di magazzino e
l’immagine, chiaramente provocatoria, intendeva denunciare un fenomeno
tristemente noto: ci sono più scrittori che lettori, gli emergenti non vendono
e, soprattutto in Italia, questo dato di fatto è aggravato dalla piaga
dell’editoria a pagamento.
Non ho mai dimenticato quella
foto e ho cominciato a fantasticarci su spingendomi oltre. Ho pensato che
mettendo insieme tutti i libri abbandonati nei magazzini dei sedicenti editori
ci sarebbe stato materiale a sufficienza per costruire ben altro che una
scrivania! Pian piano ha preso così forma l’idea di una città costruita
completamente con i libri perché i suoi abitanti non hanno più interesse per la
lettura e non saprebbero utilizzarli in altro modo.
La mia passione sfrenata per la
lettura, il mio amore per il fantasy e per i troll norvegesi hanno fatto il
resto.
2) TI
SEI ISPIRATA A QUALCUNO O QUALCOSA IN PARTICOLARE?
Come già detto, la prima fonte di ispirazione è
stata una fotografia. Per i troll norvegesi, invece, ho fatto riferimento al
folklore e ai simpaticissimi “pupazzetti” − prodotti da un’azienda che non
menzionerò per non fare pubblicità − e che colleziono da anni. Possiedo diversi
troll e a ciascuno ho dato un nome. Scrivendo il libro mi sono divertita a
immaginarli vivi.
Di “Editori Wizard”, purtroppo ne ho incontrati
parecchi sul mio cammino…
Per il resto ho tratto spunti soprattutto dal
mio mondo esteriore e interiore. Per quanto possa suonare strano, visto che
parliamo di un fantasy, Il mistero dei
libri perduti è un romanzo fortemente autobiografico.
3) IL
PERSONAGGIO DI TEA E' QUELLO DI UNA DONNA SOGNATRICE, MA CORAGGIOSA E TOSTA. TI
RISPECCHI IN LEI?
La verità è che io e Tea siamo la stessa persona. Escludendo l’aspetto
fisico, il nome, l’’età − dettagli con cui ho voluto giocare anche allo scopo
di “regalarmi” una maschera che mi facesse sentire meno esposta al pubblico −
siamo intercambiabili.
4) L'AMBIENTAZIONE
DEL REGNO DI Büchenland E' DAVVERO FANTASTICA. E' STATO DIFFICILE REALIZZARLA
INSIEME AI SUOI PERSONAGGI?
Non è stato difficile giacché Büchenland è da
sempre dentro di me. Ho solo tentato di descrivere ciò che vedevo perché a
Büchenland io ci sono stata davvero.
5) QUAL' E' IL PERSONAGGIO A CUI SEI PIU' AFFEZIONATA?
Adelindo, senza alcun dubbio. In corso di scrittura è diventato un vero amico al punto che ho sofferto quando ho dovuto separarmene.
6) HAI
IMPIEGATO MOLTO TEMPO PER SCRIVERE IL LIBRO? E' STATO DIFFICILE REALIZZARLO?
Ho impiegato due anni per scriverlo. È stato impegnativo ma non difficile
perché mi muovevo su un territorio familiare.
Son appassionata di fantasy, di leggende e di creature magiche sin da sempre,
per cui non ho dovuto documentarmi su argomenti nuovi per scrivere il romanzo
ma semplicemente pescare da un bagaglio che mi accompagna sin dall’infanzia.
7) LA LETTURA E L'AMORE PER I
LIBRI E' UN TEMA IMPORTANTE NEL ROMANZO. CHI TI HA INIZIATO ALLA LETTURA E ALLA
SCRITTURA? COME E' NATA QUESTA PASSIONE?
Diciamo che è il tema principale. Quando ho ideato Il mistero dei libri perduti la mia intenzione era proprio quella
di scrivere una storia d’amore per la lettura.
Per quanto mi riguarda è un amore che nutro da
sempre, penso sia nato con me anche se i miei genitori ci hanno messo lo zampino.
Mia madre era una cantastorie impareggiabile; da piccola attendevo con ansia
l’ora di andare a letto perché sapevo che sarebbe arrivata lei a raccontarmi
una favola per farmi addormentare. Mio padre è stato sempre parsimonioso ma,
quando si trattava di comprare libri, non diceva mai di no. Sono cresciuta in
una casa piena di libri. Sin da piccolissima li consideravo degli oggetti
magici perché mi rendevo conto che quando gli adulti li aprivano e leggevano
per me, da quei “contenitori” uscivano storie incredibili! Ho voluto imparare a
leggere prima ancora di andare a scuola proprio per poter attingere da quegli
scrigni fatati senza dipendere da terzi.
Il mio amore per la scrittura non è che un
effetto collaterale del mio amore per la lettura.
8) QUALI
SONO I TUOI AUTORI PREFERITI E IL GENERE LETTERARIO CHE PREDILIGI?
Sono una lettrice onnivora e insaziabile al punto
che la mia fame di libri rasenta quasi la patologia. Mi innamoro delle belle
storie a prescindere dal genere, però ho un debole per il fantasy − più nello
specifico per l’urban fantasy alla Gaiman.
L’autore che più amo è Stephen King, ma ce ne
sono tanti altri che adoro: Neil Gaiman, Michael Ende, Terry Pratchett, Philip
Dick, Stefano Benni…
9) HAI
AVUTO DIFFICOLTA' A PUBBLICARE IL ROMANZO? CHE CONSIGLIO DARESTI AD UN
ASPIRANTE SCRITTORE?
Per questo romanzo non ho avuto grandi difficoltà
a trovare un editore, anzi ho ricevuto più di una proposta senza richiesta di
contributo e ho avuto la possibilità di scegliere. Sulla bontà della mia
scelta, oggi nutro qualche dubbio ma… come direbbe Ende, “questa è un’altra
storia e si dovrà raccontarla un’altra volta…”
Il mio consiglio per gli aspiranti scrittori:
LEGGERE, LEGGERE, LEGGERE. Non si può essere bravi scrittori senza essere
grandi lettori.
E poi… tenersi alla larga dagli editori a pagamento
perché non portano nulla di buono.
10) LASCIO
LIBERA L'ULTIMA DOMANDA. SCRIVI QUELLO CHE VUOI AI LETTORI DEL MERCATINO.
Ti ringrazio per avermi ospitata. Mi piacerebbe concludere questa piacevole chiacchierata con una citazione tratta dal mio romanzo che ne racchiude un po’ il senso.
«Cosa significa scrivere?»
La donna ci pensò a lungo. Era
difficile da spiegare.
«È un modo per fissare i pensieri
o le parole, per far sì che non vadano persi o dimenticati. Vedi questi segni?»
indicò le lettere tracciate con il rametto. «Ciascuno rappresenta un suono. Chi
sa interpretarli, può sapere cosa voleva dire o cosa stava pensando il suo
autore quando li ha scritti.»
«Anche dopo tanto tempo? Anche
quando quella persona non c’è più?» Adelindo era affascinato.
Tea annuì.
«È come una magia» azzardò lui.
«Sì, è proprio una magia.»
( Il mistero dei Libri perduti)
Ringrazio nuovamente Miriam per la sua disponibilità. Spero che l'intervista vi sia piaciuta, amici lettori.
e come sempre.... Buona lettura!
Ringrazio nuovamente Miriam per la sua disponibilità. Spero che l'intervista vi sia piaciuta, amici lettori.
e come sempre.... Buona lettura!
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